Tre amici e un matrimonio

NARZOLE. Tre bambini si conoscono all'asilo, crescono insieme tra giochi, compiti, marachelle; muovono fianco a fianco passi incerti e avventurosi dell'adolescenza, condividono dubbi e grandi emozioni, fino a ritrovarsi, ormai adulti, a confrontarsi sul lavoro, sulla famiglia, sui progetti, senza mai perdere quella scintilla "birichina" che spesso e volentieri da ragazzi li ha spinti a "combinarne una più di Bertoldo", per usare un eufemismo.

E in un mattino di maggio, eccoli ancora insieme, tre splendidi trentacinquenni: Pippo lo sposo, Manlio il testimone, Federico il celebrante. No, non è la trama di un film strappalacrime, è pura realtà, di quelle che ogni tanto fa bene ricordarsi che esistano, in mezzo a un mare di notizie di tutt'altro tenore.

E la mattina di sabato 6 maggio, alle 11 in Municipio la sala del Consiglio, ornata di girasoli, è vuota: sono tutti fuori ad accogliere gli sposi, Giuseppe "Pippo" Dotta ed Elisabetta Pancheri. Federico Gregorio, in quanto Assessore, ha ricevuto la delega del Sindaco per poter celebrare il rito civile.

Con la fascia tricolore addosso e comprensibilmente emozionato, accoglie lo sposo, accompagnato dalla mamma Palmira (che Dio solo sa quanto sia stata testimone delle suddette marachelle), quindi la splendida Elisa, con i genitori al fianco.


Ha inizio la cerimonia, alla presenza dei due testimoni, Manlio Massarengo ed Antonella Cappellero, dei parenti, degli amici più cari.


A beneficio delle eventuali lettrici inguaribilmente romantiche, è dovere di cronaca riportare che, mentre sposa e rispettiva testimone erano serene e raggianti, i tre ex (?...) scavezzacollo non riuscivano davvero a frenare l'emozione, cosicchè qualche lacrimuccia sui virili volti, e voci malferme, sono state inconfutabili prove che sì, anche i bulli hanno un cuore, e grande così.


Celie a parte, ad emozionarsi sono stati davvero tutti i presenti alla cerimonia, che hanno colto appieno il senso di un momento unico proprio perchè ricco di quei sentimenti che solo un grande amore, una grande amicizia possono ispirare. Perchè, come ha detto Federico Gregorio citando Cesare Pavese, nella vita "non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi".


Significativa anche la lettura di alcuni versi poetici di Jacques Prevert, un inno incomparabile all'amore, nell'augurio che qusta nuova famiglia possa crescere alla luce della volontà di costruire qualcosa di grande passo passo, nella quotidianità. E ancora un pensiero al papà di Giuseppe, scomparso pochi mesi fa, che insieme alla moglie Palmira è stato una delle figure di riferimento dell'inseparabile trio di amici.

Ecco quindi il momento culminante della cerimonia, con la lettura di diritti e doveri che ogni famiglia si assume di fronte alla società dal momento della sua istituzione, lo scambio degli anelli, le firme degli sposi, testimoni, funzionario civile.


Arriva anche il momento delle foto di rito, con parenti emozionati, amici entusiasti, la tensione che si scioglie e lascia spazio alla voglia di festeggiare, sempre insieme, sempre con le persone amate.


Nella vita non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi. Attimi fatti di emozione pura, proprio come questi.



Articolo di Anna Dellaferrera, MAGGIO 2006