Editoriali

Eroi che non contano

In questi giorni abbiamo ricordato il giorno della Memoria, si è ironizzato sulle statue coperte da Renzi per non turbare la sensibilità di ospiti che se ne fregano della nostra, si è discusso della crisi delle banche. Ma c'è una notizia che ci è sfuggita, a me sicuramente è sfuggita e me ne scuso. A mio parere invece è la notizia più importante della settimana: è morto un Carabiniere.

E' morto un Carabiniere per aver fatto il suo dovere in maniera esemplare, ucciso da un balordo proveniente da una famiglia di balordi.

E' morto freddato sulla porta di casa, davanti ai due figli e la moglie.

Inutile negare che se fosse successo il contrario giornali, talk show e compagnia cantando ne avrebbero parlato per giorni e giorni. Questo paese è così e ci si stupisce ancora: dei delinquenti se ne parla per giorni concedendo loro spazi che non meritano, mentre altri che meriterebbero non solo visibiltà, ma un premio, nemmeno un trafiletto. In effetti non ci si può aspettare molto da uno Stato che intitola un'aula del parlamento ad un delinquente e processa le intenzioni di chi vuole difenderci impedendogli di farlo.

E così la notizia del Carabiniere ucciso, in modo tragico, violento, disumano, è passata inosservata. Me ne rammarico moltissimo, e anch'io sono caduto nella trappola della mediaticità "indotta", che ci spinge e condiziona nella scelta delle notizie.

Molto raramente chiedo agli amici di Facebook di condividere un mio post, ma questa volta ve lo chiedo di persona, non certamente per me, non mi sposta nulla, ma per rispetto del maresciallo dei Cabinieri Antonio Taibi, alla cui persona non abbiamo reso abbastanza Onore. Se ne parliamo in tanti il suo nome, almeno per qualche giorno, girerà su un social network ricevendo quegli onori che troppo spesso uno Stato assente non presta. Facciamo che ci si ricordi di lui, almeno fino al prossimo delinquente ucciso, che gli prenderà mediaticamente il posto e lo rilegherà nel dimenticatoio, come oggi accade a tutti i veri eroi.