Editoriali

Gene Gnocco

Eppure mi piaceva Gene Gnocchi, ne ero fan fino all’altro ieri. Poi, ahimè, anche per lui il delirio di onnipotenza misto ad un patetico squallore da cabaret di periferia ha avuto il sopravvento e lo abbiamo perso. Ho trovato V O M I T E V O L E che abbia chiamato col nome di Claretta Petacci la scrofa che girava tra l’immondizia per le strade di Roma; ed ha pure specificato che non poteva essere diversamente, visto che il maiale era femmina (testuale). Non provateci, ma neanche lontanamente, non ci provate a darmi del fascista o filo tale, perchè sto prendendo le difese di una donna, la cui colpa era di essere la compagna di Mussolini, ma sopra ad ogni cosa ed innanzi a tutto, una donna! Una donna stuprata, massacrata ed esposta al pubblico ludibrio da alcuni emocratici salvatori della Patria. Come si puó essere così gretti, così vigliacchi? Ma soprattutto, ipocrite femministe a comando, dove siete, dov’é finita la vostra indignazione? E dove siete patetici perbenisti e “opinionisti” che intervenite su qualsiasi sciocchezza con giudizi non richiesti ma vi nascondete quando é necessario urlare a squarciagola in difesa di una donna nuovamente violentata nel suo riposo eterno? D’altronde, eravate anche assenti quando una bambina di 13 anni è stata stuprata ed uccisa perchè considerata una spia fascista, a 13 anni! Un silenzio assordante che fa da eco alla vostra becera nullitá.

Vi aspetto l’8 marzo.