Comunicati stampa

Una legge per tutelare il patrimonio linguistico del Piemonte

TORINO. Il Gruppo regionale della Lega Nord ha presentato una Proposta di Legge, il cui primo firmatario è il Consigliere regionale Federico Gregorio, che si pone l'obbiettivo di rendere più organici e incisivi gli interventi della Regione Piemonte per la tutela, la valorizzazione e la promozione del patrimonio linguistico del Piemonte.

Con questo disegno di legge si intende non solo fare chiarezza legislativa in materia di lingue storiche territoriali, ma anche porre le basi per un'adeguata mappatura linguistica del Piemonte nella quale siano compresi e segnalati tutti gli idiomi ancestrali, nonché la loro fondatezza storico-linguistica. Questi idiomi sono ancora oggi parlati e scritti, e costituiscono una ricchezza culturale che va tutelata e valorizzata. Si va dal più diffuso idioma piemontese - con le sue varianti locali - cui bisogna riconoscere il valore storico e fon¬dante per tutta la nazione, agli idiomi ancestrali (quali ad esempio la lingua franco-provenzale, l'ossolano e il walser), che sono parte integrante del quadro linguistico e culturale della Regione. Il Piemonte ha il più alto numero e varietà di idiomi ancestrali fra tutte le Regioni italiane, molti dei quali ufficialmente riconosciuti dall'Unesco come patrimonio linguistico in pericolo e quindi da tutelare.

"Il Piemonte ha il privilegio di accogliere da secoli sul proprio territorio diverse espressioni linguistiche storiche e di cultura – ha dichiarato Federico Gregorio, promotore della nuova legge -, una situazione pressoché unica fra le regioni dell'Europa occidentale: un patrimonio che deve essere tutelato e valorizzato". "Quella che sta alla base della nostra legge non è una rivendicazione di parte, ma una precisa esigenza culturale – ha concluso Gregorio -. Un albero senza radici non solo non cresce, ma viene facilmente spazzato via. Allo stesso modo la nostra terra ha indiscutibili fondamenta storico linguistiche che non possono essere dimenticate, nascoste o recise, perché queste sono le scarpe del nostro oggi e quelle con cui i nostri figli percorreranno il loro domani".

Il Presidente del Gruppo regionale della Lega Nord Mario Carossa ha poi sottolineato: "Il piemontese è parlato tutt'oggi da più di due milioni di persone, un dato che è stato certificato anche da una ricerca dell'Ires del 2007. Ci sembrava dunque necessario pensare a sostenere quello che non solo è un patrimonio irrinunciabile del territorio, ma è a tutti gli effetti un tesoro culturale radicato in ogni piemontese. Si tratta di un segno tangibile di attenzione, di appartenenza e unità regionale".